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Mentre scienziati e funzionari della sanità pubblica in tutto il mondo si affrettano a contenere il micidiale scoppio del coronavirus, alcuni ricercatori stanno anche adoperandosi per risolvere il mistero sulla provenienza del virus.
Si ritiene che il coronavirus, che per primo ha ammalato le persone in Cina a dicembre, si sia trasmesso dagli animali agli umani, come molti patogeni simili, ma nulla è stato ancora confermato da alcuna ricerca scientifica sottoposta a revisione paritaria, agenzia globale di sanità pubblica o esperto accademico. Oltre a ciò, si sa poco o nulla sulla sua origine.
Sebbene trovare la fonte non aiuterebbe necessariamente gli scienziati a sviluppare vaccini o altri trattamenti diretti, la conoscenza dell’origine potrebbe tuttavia fornire informazioni cruciali su come è emersa e si è evoluta. Gli scienziati in questo momento devono basare la propria ricerca sulle conoscenze emergenti dai precedenti focolai.
Le prime ricerche suggeriscono che il virus ricorda da vicino un noto virus che colpisce i pipistrelli.
Secondo Ian Jones, professore di virologia all’Università di Reading in Inghilterra: “Ciò che non è chiaro sono i passaggi che hanno spostato il virus fuori dal pipistrello, in una o più fonti intermedie e infine nell’uomo”.
L’origine del virus è stata al centro di diverse teorie della cospirazione e di altre forme di disinformazione. In un’intervista a Fox News del 16 febbraio, il senatore Tom Cotton, R-Ark., ga suggerito che il coronavirus potrebbe provenire da un laboratorio di virologia a Wuhan, in Cina, dove è emersa l’epidemia. Altri sono andati oltre aumentando la possibilità che il virus fosse un’arma biologica che qualcuno non è riuscito a tenere sotto controllo.
Tuttavia, a quanto pare, gli scienziati affermano che le somiglianze del virus con i coronavirus noti negli animali – in particolare i pipistrelli – escludono l’idea che sia stato creato in un laboratorio.