La nuova frontiera della plastica biodegradabile avanzata

La nuova frontiera della plastica biodegradabile avanzata
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I ricercatori hanno sviluppato una plastica con spore integrate che si degrada rapidamente, offrendo una potenziale soluzione all’inquinamento da plastica

Una delle maggiori sfide ambientali del nostro tempo è il crescente problema dell’inquinamento da plastica. Ogni anno, miliardi di tonnellate di plastica finiscono nelle discariche e negli oceani, impiegando secoli a decomporsi. Tuttavia, un’importante innovazione scientifica potrebbe rappresentare una svolta: una plastica biodegradabile con spore integrate che si degrada rapidamente in presenza di determinate condizioni ambientali, offrendo una potenziale soluzione per ridurre l’accumulo di plastica nell’ambiente.

La nuova plastica con spore integrate: come funziona

Un team di ricercatori dell’Università della California, San Diego, ha sviluppato una plastica avanzata che integra all’interno della sua matrice spore di batteri progettati per sopravvivere alle alte temperature necessarie durante la produzione del materiale. Le spore, una volta esposte a fattori come l’umidità e i nutrienti presenti nel suolo, “si risvegliano” e attivano i batteri in grado di digerire il polimero. Questo processo di degradazione accelera notevolmente la disgregazione della plastica, riducendola a composti non nocivi.

In laboratorio, questa plastica avanzata ha mostrato una degradazione del 90% in soli cinque mesi quando sepolta in compost. Rispetto alla plastica tradizionale che può impiegare secoli per decomporsi, questo rappresenta un miglioramento notevole. Questo materiale biodegradabile è stato testato su una varietà di oggetti quotidiani come scarpe, cuscini e custodie per telefoni, dimostrando che può essere utilizzato senza compromettere le proprietà meccaniche del prodotto.

Un materiale più forte durante l’uso, ma biodegradabile alla fine

Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, la presenza delle spore non rende la plastica più debole durante l’uso. Al contrario, i ricercatori hanno scoperto che la plastica con spore integrate è fino al 30% più resistente e ha una maggiore forza di trazione rispetto alla plastica tradizionale. Le spore, infatti, fungono da “rinforzo” per la struttura plastica mentre il materiale è in uso, ma iniziano il processo di degradazione solo una volta esposte a condizioni ambientali specifiche, come le discariche o i compost.

Questo processo offre un doppio vantaggio: durante l’uso, la plastica è più resistente e durevole, ma una volta gettata via, inizia il suo rapido processo di degradazione, contribuendo così a ridurre l’accumulo di rifiuti plastici nel lungo periodo.

Impatto sull’ambiente e sul futuro della gestione dei rifiuti

L’impatto di questa tecnologia potrebbe essere rivoluzionario per la gestione dei rifiuti. Attualmente, solo una piccola percentuale della plastica prodotta viene riciclata, mentre la maggior parte finisce nelle discariche o negli oceani. La capacità di degradarsi rapidamente in condizioni naturali rende questo nuovo tipo di plastica una soluzione ideale per ridurre i volumi di plastica che si accumulano nell’ambiente.

Le applicazioni di questa plastica potrebbero essere vaste, dai prodotti di consumo agli imballaggi industriali, fino all’utilizzo in settori come l’automotive. Inoltre, poiché il processo di produzione è compatibile con le tecniche di lavorazione della plastica esistenti, la sua implementazione su larga scala potrebbe avvenire senza la necessità di modifiche significative agli impianti industriali attuali.

Sfide tecniche e prossimi passi

Nonostante i progressi, restano alcune sfide da superare. Uno dei principali ostacoli è garantire che le spore rimangano dormienti fino a quando non vengono esposte all’ambiente giusto, per evitare che il processo di degradazione inizi troppo presto. Inoltre, sebbene questa plastica sia stata testata con successo in laboratorio e in compost industriali, saranno necessari ulteriori studi per verificare le sue prestazioni in ambienti naturali più complessi, come le discariche o gli oceani.

Il passo successivo sarà condurre studi su larga scala per verificare la durabilità del materiale in condizioni reali. Inoltre, la produzione di massa di questo materiale biodegradabile richiederà la collaborazione tra istituzioni accademiche, governi e industrie, al fine di creare una filiera sostenibile per la produzione e lo smaltimento.

Questa innovativa plastica biodegradabile rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro l’inquinamento da plastica. Offrendo una soluzione che combina resistenza durante l’uso e rapida degradazione una volta smaltita, il materiale ha il potenziale per rivoluzionare il modo in cui produciamo e gestiamo la plastica. Sebbene ci siano ancora sfide tecniche da affrontare, i risultati finora ottenuti sono promettenti e potrebbero portare a una riduzione significativa dell’impatto ambientale dei rifiuti plastici.