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Nelle trame di molti film di fantascienza si legge che i robot stanno conquistando il pianeta… e se stesse già accadendo?
Non preoccupatevi però… a differenza delle premonizioni di un’apocalisse robotica alla Stephen King molti di questi robot sono usati per il bene, non per il male. In particolarenel settore sanitario l’innovazione sta illuminando l’industria della robotica. In passato, si è parlato di iRobot (IRBT) e In-Touch Health RP-VITA – il primo robot autonomo a ottenere l’approvazione della FDA per gli ospedali. I sensori aiutano a navigare nel suo ambiente mentre utilizza un iPad per collegare medici e pazienti, rendendo possibile che le consultazioni possano essere fatte a distanza. Pensate che tale robot dispone perfino di cartelle cliniche elettroniche per creare un processo di telemedicina senza interruzioni.
Ma la novità del giorno si chiama “Roboy”, un robot umanoide d’avanguardia, che alla fine potrebbe essere usato come aiuto a domicilio per gli anziani. Proprio come i-Transport aiuta a rendere indipendenti le persone in sedia a rotelle sollevandole in posizione eretta.
Questi robot hanno addirittura una pelle artificiale sensibile al tocco che li aiuta a interagire con gli umani: ssoscheletri robotici chiamati ReWalk e MindWalker che aiutano le persone paralizzate a camminare di nuovo.
Quindi il robot diventa vivo (o almeno così sembra) e la sua utilità cresce in modo proporzionale all’aumento della popolazione anziana, incentivando le industrie produttrici a prendersi cura di loro.
Ecco perché l’Unione Europea sta finanziando un progetto chiamato GiraffPlus, che utilizza un nuovo robot per monitorare gli anziani nelle loro case. Come l’RP-VITA di cui sopra, il modello GiraffPlus utilizza sensori per spostarsi in una casa o in un appartamento, dove traccia e analizza i movimenti e i segni vitali dell’utente, come la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna. Questi dati vengono poi trasmessi in modalità wireless ai medici. Di conseguenza, è anche in grado di rilevare emergenze e inviare richieste di aiuto.
Il dispositivo utilizza una tecnologia simile a Skype, dove gli utenti possono consultare i propri medici da remoto. Gli utenti possono anche convocare il robot per avere conversazioni faccia a faccia con familiari e amici (!)
Il sistema GiraffPlus è in prova con 14 robot in tre paesi europei. Uno di questi è l’Italia, dove Lea Mina Ralli, 94 anni, lo utilizza nel suo appartamento a Roma. L’anziana signora sostiene che il robot è una presenza assai rassicurante nella sua vita: “Mi tiene compagnia e mi aiuta a sentirmi calma perché se c’è un bisogno, posso contare su di lui mediante il mio telecomando.