L’Italia dei problemi

ASCOLTA
Getting your Trinity Audio player ready...

Un elenco (personale) dei ventisei principali problemi che assillano l’Italia e.. gli italiani.

  1. Scarsa tutela dei beni culturali e del paesaggio. Mancato sfruttamento economico di tale patrimonio. I turisti stranieri vedono pochi luoghi e poche opere dell’Italia. La stragrande maggioranza del turismo culturale si concentra solo nelle città d’arte. Gli italiani potrebbero vivere di rendita con il turismo culturale.
  2. Classe politica privilegiata, inadeguata e inaffidabile. Dall’altra parte scarso senso dello stato degli italiani.
  3. Immobilismo. È un Paese gattopardesco: cambiare tutto perché nulla cambi.
  4. Influenza della massoneria nei governi.
  5. Scarsa competitività delle imprese. Insufficiente innovazione. Insufficienti investimenti per la ricerca e lo sviluppo.
  6. Eccessivo abbandono scolastico e mancanza di una riforma decente della scuola. Gli edifici crollano, scarseggiano i computer e manca perfino la carta igienica nei bagni. Programmi scolastici antiquati, insegnanti lasciati soli a se stessi, ricattabilità e clientelismo dei docenti universitari. Mancato incontro tra domanda e offerta di lavoro per neodiplomati e neolaureati.
  7. Troppe tasse. Alcuni sostengono che ciò sia la conseguenza dell’elevata evasione fiscale. Altri al contrario sostengono che ci sia troppa evasione a causa dell’eccessiva pressione fiscale.
  8. Pessima qualità dei servizi pubblici in alcune zone di Italia(sanità, giustizia, trasporti, rifiuti, acqua, gas, asili nido).
  9. Eccessiva spesa pubblica. Stato troppo costoso. Statalismo e assistenzialismo, ma welfare debole.
  10. Troppa burocrazia. Fare impresa è difficile per i troppi lacci e lacciuoli, nonostante l’ingegnosità degli italiani. Inflazione legislativa. Per questo motivo ci sono molti avvocati e commercialisti nel nostro Paese. Ogni piccolo imprenditore è come l’agrimensore ne “Il castello” di Kafka.
  11. Troppa disoccupazione. Sopratutto troppa disoccupazione giovanile. Peggio di noi solo Grecia, Spagna, Cipro, Croazia. La disoccupazione nel nostro Paese è circa il 12%. La disoccupazione giovanile è circa il 40%.
  12. Troppo precariato che a lungo termine non permette di ottenere un mutuo e neanche di mettere su famiglia. Le banche non concedono prestiti o mutui a chi non ha contratti a tempo indeterminato. Gli stessi sindacati si trovano in difficoltà a difendere i lavoratori precari.
  13. Troppa corruzione. Il 3,8 del Pil va via in mazzette.
  14. Troppa violenza nei confronti delle donne. Troppi femminicidi dovuti alla possessività patologica, ad una gelosia ossessiva e all’incapacità di certi uomini di capire e accettare i mutamenti socio-economici.
  15. Mancanza di un approccio razionale per la questione dell’immigrazione. I politici affrontano la questione in modo troppo emotivo. Si va dal razzismo alla xenofilia. Si va dall’accoglienza totale a chi vorrebbe affondare i barconi. Naturalmente i migranti devono essere salvati e deve essere loro garantito un trattamento umano. Gli altri stati europei dovrebbero essere più solidali e aiutare l’Italia. Certamente dovrebbero essere controllati in modo più equilibrato i flussi migratori, dovrebbero essere date delle condanne esemplari agli scafisti(anche quando non avviene una strage) e dovrebbero essere sgominate le organizzazioni criminali che stanno dietro al traffico di esseri umani. Con tutto questo caos a mio avviso c’è il rischio che gli italiani diventino più intolleranti che mai.
  16. Le mafie. Controllano il territorio nel sud, ma per dirla alla Sciascia la palma va sempre più a nord. Controllano qualsiasi forma di racket. Si arricchiscono soprattutto con lo spaccio di droga. Lo Stato premia le pubbliche virtù. Le mafie gestiscono i vizi privati degli italiani. La lotta è impari.
  17. Globalizzazione delle merci e delle persone ma non dei diritti dei lavoratori. L’Italia che ha i lavoratori più tutelati rispetto ad alcune nazioni è più svantaggiata. Si registra per questo motivo anche la delocalizzazione delle imprese.
  18. Costo del lavoro troppo elevato.
  19. Crisi economica. L’economia non gira. I commercianti chiudono le saracinesche. La recessione continua. Crisi profonda dell’edilizia e del mercato immobiliare. Sempre più cittadini non si curano e non fanno visite mediche perché non hanno i soldi.
  20. Politica abitativa inadeguata. Ci vorrebbe un’altra edilizia residenziale pubblica. Dovrebbero essere investiti più soldi per risolvere questo problema.
  21. Questione della sicurezza. I progressisti pensano che dipenda totalmente dalla percezione soggettiva dei cittadini. I conservatori spesso strumentalizzano. Nel frattempo non c’è certezza della pena. I ladri dopo poco tempo sono subito rimessi in libertà. I cittadini non sanno come difendersi.
  22. Eccessiva ingerenza della Chiesa nella politica italiana. Ogni cardinale ha come referenti diversi onorevoli e senatori cattolici di ogni schieramento. La Chiesa è sempre stata in Italia un soggetto politico. È sempre pronta a sconfinare in un ambito che non le dovrebbe interessare e neanche competere. Personalmente rimpiango il non expedit.
  23. Secondo il Global gender gap l’Italia nel 2016 era al quarantanovesimo posto su 144 nazioni per le pari opportunità.
  24. L’Italia è al cinquantaduesimo posto per la libertà di stampa per Reporters sans Frontieres. Il nostro Paese ha guadagnato negli ultimi tempi 25 posizioni. Ma non è ancora una nazione libera come le nazioni nordeuropee.
  25. Noi italiani: machiavellici, cinici, cafoni, disordinati, ignoranti, furbastri, approssimativi, trasformisti, ignoranti. Insomma sempre i soliti tratti distintivi del nostro carattere nazionale(anche se i sociologi non vogliono sentir parlare di carattere nazionale).
  26. Denatalità. L’Italia è al minimo storico. Gli italiani non fanno più figli e sono destinati a scomparire con i loro vizi e le loro virtù, i loro difetti e i loro pregi.

Davide Morelli – Pontedera