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Un elenco (personale) dei ventisei principali problemi che assillano l’Italia e.. gli italiani.
- Scarsa tutela dei beni culturali e del paesaggio. Mancato sfruttamento economico di tale patrimonio. I turisti stranieri vedono pochi luoghi e poche opere dell’Italia. La stragrande maggioranza del turismo culturale si concentra solo nelle città d’arte. Gli italiani potrebbero vivere di rendita con il turismo culturale.
- Classe politica privilegiata, inadeguata e inaffidabile. Dall’altra parte scarso senso dello stato degli italiani.
- Immobilismo. È un Paese gattopardesco: cambiare tutto perché nulla cambi.
- Influenza della massoneria nei governi.
- Scarsa competitività delle imprese. Insufficiente innovazione. Insufficienti investimenti per la ricerca e lo sviluppo.
- Eccessivo abbandono scolastico e mancanza di una riforma decente della scuola. Gli edifici crollano, scarseggiano i computer e manca perfino la carta igienica nei bagni. Programmi scolastici antiquati, insegnanti lasciati soli a se stessi, ricattabilità e clientelismo dei docenti universitari. Mancato incontro tra domanda e offerta di lavoro per neodiplomati e neolaureati.
- Troppe tasse. Alcuni sostengono che ciò sia la conseguenza dell’elevata evasione fiscale. Altri al contrario sostengono che ci sia troppa evasione a causa dell’eccessiva pressione fiscale.
- Pessima qualità dei servizi pubblici in alcune zone di Italia(sanità, giustizia, trasporti, rifiuti, acqua, gas, asili nido).
- Eccessiva spesa pubblica. Stato troppo costoso. Statalismo e assistenzialismo, ma welfare debole.
- Troppa burocrazia. Fare impresa è difficile per i troppi lacci e lacciuoli, nonostante l’ingegnosità degli italiani. Inflazione legislativa. Per questo motivo ci sono molti avvocati e commercialisti nel nostro Paese. Ogni piccolo imprenditore è come l’agrimensore ne “Il castello” di Kafka.
- Troppa disoccupazione. Sopratutto troppa disoccupazione giovanile. Peggio di noi solo Grecia, Spagna, Cipro, Croazia. La disoccupazione nel nostro Paese è circa il 12%. La disoccupazione giovanile è circa il 40%.
- Troppo precariato che a lungo termine non permette di ottenere un mutuo e neanche di mettere su famiglia. Le banche non concedono prestiti o mutui a chi non ha contratti a tempo indeterminato. Gli stessi sindacati si trovano in difficoltà a difendere i lavoratori precari.
- Troppa corruzione. Il 3,8 del Pil va via in mazzette.
- Troppa violenza nei confronti delle donne. Troppi femminicidi dovuti alla possessività patologica, ad una gelosia ossessiva e all’incapacità di certi uomini di capire e accettare i mutamenti socio-economici.
- Mancanza di un approccio razionale per la questione dell’immigrazione. I politici affrontano la questione in modo troppo emotivo. Si va dal razzismo alla xenofilia. Si va dall’accoglienza totale a chi vorrebbe affondare i barconi. Naturalmente i migranti devono essere salvati e deve essere loro garantito un trattamento umano. Gli altri stati europei dovrebbero essere più solidali e aiutare l’Italia. Certamente dovrebbero essere controllati in modo più equilibrato i flussi migratori, dovrebbero essere date delle condanne esemplari agli scafisti(anche quando non avviene una strage) e dovrebbero essere sgominate le organizzazioni criminali che stanno dietro al traffico di esseri umani. Con tutto questo caos a mio avviso c’è il rischio che gli italiani diventino più intolleranti che mai.
- Le mafie. Controllano il territorio nel sud, ma per dirla alla Sciascia la palma va sempre più a nord. Controllano qualsiasi forma di racket. Si arricchiscono soprattutto con lo spaccio di droga. Lo Stato premia le pubbliche virtù. Le mafie gestiscono i vizi privati degli italiani. La lotta è impari.
- Globalizzazione delle merci e delle persone ma non dei diritti dei lavoratori. L’Italia che ha i lavoratori più tutelati rispetto ad alcune nazioni è più svantaggiata. Si registra per questo motivo anche la delocalizzazione delle imprese.
- Costo del lavoro troppo elevato.
- Crisi economica. L’economia non gira. I commercianti chiudono le saracinesche. La recessione continua. Crisi profonda dell’edilizia e del mercato immobiliare. Sempre più cittadini non si curano e non fanno visite mediche perché non hanno i soldi.
- Politica abitativa inadeguata. Ci vorrebbe un’altra edilizia residenziale pubblica. Dovrebbero essere investiti più soldi per risolvere questo problema.
- Questione della sicurezza. I progressisti pensano che dipenda totalmente dalla percezione soggettiva dei cittadini. I conservatori spesso strumentalizzano. Nel frattempo non c’è certezza della pena. I ladri dopo poco tempo sono subito rimessi in libertà. I cittadini non sanno come difendersi.
- Eccessiva ingerenza della Chiesa nella politica italiana. Ogni cardinale ha come referenti diversi onorevoli e senatori cattolici di ogni schieramento. La Chiesa è sempre stata in Italia un soggetto politico. È sempre pronta a sconfinare in un ambito che non le dovrebbe interessare e neanche competere. Personalmente rimpiango il non expedit.
- Secondo il Global gender gap l’Italia nel 2016 era al quarantanovesimo posto su 144 nazioni per le pari opportunità.
- L’Italia è al cinquantaduesimo posto per la libertà di stampa per Reporters sans Frontieres. Il nostro Paese ha guadagnato negli ultimi tempi 25 posizioni. Ma non è ancora una nazione libera come le nazioni nordeuropee.
- Noi italiani: machiavellici, cinici, cafoni, disordinati, ignoranti, furbastri, approssimativi, trasformisti, ignoranti. Insomma sempre i soliti tratti distintivi del nostro carattere nazionale(anche se i sociologi non vogliono sentir parlare di carattere nazionale).
- Denatalità. L’Italia è al minimo storico. Gli italiani non fanno più figli e sono destinati a scomparire con i loro vizi e le loro virtù, i loro difetti e i loro pregi.
Davide Morelli – Pontedera